CENERENTOLA E I PIRATI
PIRATERIA DI UN CLASSICO DISNEY AI TEMPI DELLE VIDEOCASSETTE
Chi è stato bambino negli anni ’90 ebbe la grande fortuna di avere accesso ad un vasto catalogo di videocassette Disney, dove i Grandi Classici dello Zio Walt venivano offerti al pubblico con qualità eccezionale per l’epoca, talvolta in seguito a processi di restauro del materiale originale. Senza ombra di dubbio, uno dei lungometraggi Disney più popolari è Cenerentola, conosciuta da molti di noi grazie alla videocassetta distribuita in Italia a partire dal Novembre 1992. La qualità sonora e visiva, come potete osservare, era davvero eccezionale, specialmente se paragonata a quella delle primissime videocassette del decennio precedente, o a quella delle altre versioni di Cenerentola che fino ad allora avevano circolato sul territorio nazionale.
“Ma come?”, mi domanderete. “Quella del 1992 non è la prima edizione di Cenerentola?”. Ebbene, lo è se si considerano le videocassette ufficialmente licenziate in Italia dalla Buena Vista. Ma non è la prima versione del Classico ad approdare in commercio, né tanto meno la prima arrivata nelle case italiane.
Partiamo dal principio. Negli anni ’80 le videocassette, da poco comparse, si stavano diffondendo sempre di più in Italia. Non parliamo solo di Videocassette VHS, ma anche di Betamax e Video 2000, che scomparvero con gli anni ’80. Naturalmente, i titoli più desiderati da grandi e piccini erano i film di Walt Disney. C’era però un problema: solo pochissimi titoli tra i Classici erano disponibili nel catalogo Disney di all’ora e, a partire dalla fine degli anni ’80, altrettanto pochi venivano trasmessi in televisione. L’unico modo quindi per fruire legalmente di questi capolavori era attendere la distribuzione nelle sale, che si ripeteva per quasi tutti i film Disney ogni sette anni. Come mai dico legalmente? Perché, in realtà, ci fu un altro fenomeno che consentì a diverse persone di portare a casa la magia Disney: la video-pirateria. All’inizio le cassette pirata venivano realizzate clandestinamente da videoteche, dopo essersi procurate di nascosto un riversamento della pellicola cinematografica su nastro del rispettivo film. In seguito, si diffusero anche venditori ambulanti che le proponevano durante mercati e fiere.
Non approvo assolutamente questo fenomeno e da sempre mi reputo contrario alla pirateria, a tal punto che quando ero bambino era severamente proibito a qualsiasi videocassetta Disney falsa di varcare la soglia di casa mia. Tuttavia, ho deciso di parlare di tale fenomeno poiché fa parte della storia dell’home video. E la storia, sì sa, non va mai nascosta affinché non vengano ripetuti gli errori del passato.
I TELECINEMA DELLA VERSIONE 1982
Di videocassette pirata di Cenerentola ce ne erano a bizzeffe. Una volta cresciuto io e il mio ragazzo, che mi accompagna nel mio folle collezionismo Disney, abbiamo voluto recuperare, da chi se ne disfava, diverse versioni bootleg del film col fine di studiarle e scoprire quali caratteristiche Cenerentola presentava durante le varie riedizioni nelle sale, pur chiaramente con tutti i limiti qualitativi dello strumento.
Solitamente, le videocassette pirata venivano ricavate dall’ultima distribuzione cinematografica del momento. Pertanto, le copie di Cenerentola verosimilmente utilizzano una fonte video non più vecchia della riedizione del 1982. Nunziante Valoroso mi ha gentilmente segnalato che il film in questa distribuzione era abbinato al documentario L’impareggiabile flic, che accompagnava Cenerentola anche nella distribuzione anni ’70, non incluso nelle videocassette a mia disposizione. Questo spiega la presenza dei cartelli di intervallo, sopravvissuti in alcune copie, dopo neanche 20 minuti di film. Più precisamente, il primo tempo terminava dopo che il topolino Giac fa cadere una scopa sulla testa del gatto Lucifero, mentre questi sta per mangiare Gas Gas.
Ho avuto modo di mettere mano a diversi esemplari ottenuti dall’edizione del 1982, tutti dalla qualità variabile. Il primo set di immagine che vedete è tratto da una copia non ufficiale di Cenerentola coi colori migliori che abbia mai visto, tra i bootleg si intende. Peccato solo che il nastro non era in condizioni eccellenti, causa usura. Di seguito trovate una copia clandestina dall’ottima definizione, che purtroppo risulta inutile per via di un enorme problema causato dai mezzi di chi ha fatto il trasferimento su videocassetta: la luminosità è quasi del tutto assente. Di conseguenza, praticamente tutto il film sembra essere ambientato di notte e in parecchie scene non si vedono i volti dei personaggi inquadrati. Cenerentola diventa così un vero e proprio horror!
Mi sono imbattuto in altre due copie di qualità diversa ma ottenute dalla stessa fonte, ovvero un telecinema scadente della riedizione del 1982. Caratteristica di queste copie è che i titoli di testa non sono integrali, probabilmente per un avvio non puntuale della registrazione. Inoltre, il video non copre tutto lo schermo e si può notare un fondale nero in alto o in basso, a seconda dell’inquadratura.
I fotogrammi della prima riga, di qualità migliore, provengono da una vecchissima Betamax. Ha i colori più presenti, ma viene disturbata da una notevole dominante gialla. Il video è tutt’altro che ben definito. L’altro esemplare ha una qualità ancora peggiore, col video sfocatissimo e i colori sbiaditissimi. Queste due credo siano le peggiori copie di Cenerentola in mio possesso, persino peggio di quella dove è perennemente notte, se si considera la qualità di registrazione.
I TELECINEMA DELLA VERSIONE 1988
Nell’estate 1988 Cenerentola tornò nelle sale italiane, distribuita dalla Warner Bros. Italia. Come scelto l’anno prima anche per Biancaneve e i sette nani, il film fu presentato applicando un mascherino per tutta la durata, fatta eccezione per i cartelli localizzati. A proposito dei cartelli italiani, la stampa di questa versione cinematografica li proponeva con una forte dominante gialla, assente nelle altre distribuzioni. Come immaginerete, poco dopo una nuova ondata di copie pirata iniziò a circolare. Le copie in questione avevano una qualità che variava dal sufficiente al molto buono, a seconda della registrazione. Tra i vari esemplari, un telecinema circolò tantissimo. La qualità della scansione di partenza molto buona ed includeva il cortometraggio Paperino e il leone, che accompagnava nelle sale il Classico in quella occasione. L’intero cortometraggio ed il cartello del distributore venivano tagliati in alcune copie fatte dal suddetto master, a discrezione di chi le realizzava. La fonte video in questione diventò popolarissima poiché utilizzata in due edizioni non ufficiali lanciate dalla Vivavideo e dalla World Trade Company, reperibili in edicola o in videoteca. Entrambe prive del corto iniziale, in quella Vivavideo, di qualità inferiore all’altra, sopravvive per qualche fotogramma il logo Warner Bros. Si trattava di edizioni commercializzate quasi regolarmente, poiché non fu chiesto alcun consenso alla Disney in quanto si credeva che il film fosse caduto nel pubblico dominio. A confronto trovate l’edizione Vivavideo con una duplicata in videoteca.
Da cosa si capisce che sono duplicate dallo stesso master? Da alcuni difetti di registrazione presenti in entrambe!
La qualità delle copie non provenienti dalle VHS circolate nei negozi era variabile, a seconda degli strumenti adottati per realizzarle. Quella che vi abbiamo mostrato, con una forte dominante rossa, proviene dalla collezione privata dell’amico Marco. Tuttavia, quello appena mostrato non era l’unico master che circolava tratto dalla riedizione cinematografica di fine anni ’80. Certamente ne esiste un altro, più raro da reperire, la cui qualità è buona. Ovviamente, la definizione è variabile e dipende anche qui dal videoregistratore con cui è stata duplicata.
COPERTINA: Sì O NO?
Bene, vi abbiamo parlato di tutte queste videocassette. Qualcuno si starà domandando: come facciamo ad individuarle? Che copertine avevano? Purtroppo per voi, è complicatissimo. Molte non avevano copertina poiché chi le duplicava, videoteche incluse, spesso le inseriva in box anonimi o nelle classiche custodie cartonate delle videocassette vergini. Se vi trovaste di fronte a una videocassetta di Cenerentola con queste caratteristiche, così come per ogni altro Classico Disney, non è scontato che si tratti di un telecinema: potrebbe essere duplicata dalla VHS originale. La pirateria Disney, sfortunatamente, non si concluse con l’uscita in versione originale dei Classici, ma proseguì nel tempo senza mai arrestarsi nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione contro di essa. Ovviamente, le copie da un certo punto in poi venivano fatte direttamente dalle VHS originali, per ottenere una qualità migliore e probabilmente per maggiore praticità. Tornando ai duplicati ottenuti dai master cinematografici, alcune potrebbero avere delle fascette ricavate da copertine o illustrazioni di libri commercializzati in quel periodo, oppure da stampe della locandina cinematografica. Vi lasciamo con le fascette delle edizioni World Trade Company e Vivavideo, uscite ad inizio anni ’90.